GP Giovanardi – Intervista con Andrea Farolfi

Il nostro percorso di avvicinamento alla gran domenica del Ghirlandina con i gran premi Giovanardi e Cacciari prosegue e fa tappa da uno dei driver più vincenti della corsa modenese negli ultimi dieci anni. Andrea Farolfi si è infatti imposto nel 2015 con Tresor Zs, l’anno successivo con Unno del Duomo e nel 2018 con Zabul Fi. Quest’anno sarà impegnato ancora nel Giovanardi con Dimitri Ferm, ma la sua presenza è garantita anche nel Cacciari in sulky a Due Italia.

Andrea, Modena e il Giovanardi ti portano bene. Frutto di un particolare feeling con la pista del Ghirlandina?

“Ma no, alla fine sono sempre i cavalli che fanno la differenza. Il driver ci mette le sue doti, ovviamente, la sua abilità, la sua esperienza e la sua capacità di leggere la corsa. Ma, tutto sommato, è sempre il cavallo il primo responsabile del risultato. Naturalmente occorre sempre anche un piccolo aiuto da parte della dea bendata”

Effettivamente, a parte forse Unno del Duomo, che era atteso, Farolfi ha vinto a grossa quota sia con Tresor Zs che con Zabul Fi.

“Sì, ricordo che Tresor vinse una corsa incredibile in cui non era considerato per niente e pagò addirittura 60 contro uno. Zabul Fi, a sua volta, pagò una quota intorno al 10 mentre Unno del Duomo era il controfavorito di Unicorno Slm”

Fra l’altro, domenica guiderai due cavalli per lo stesso allenatore di Zabul Fi, Mauro Baroncini.

“Sì, lui il Giovanardi l’ha vinto addirittura cinque volte, se la memoria non m’inganna. Con Sofocle Egral, Boss di Jesolo, Faliero Egral, Nad al Sheba e, appunto, Zabul Fi. E’ un trainer fra i più capaci a livello nazionale e con i puledri ha un grande feeling”

Quest’anno tu guiderai due cavalli che non partono favoriti. Cominciamo dal Giovanardi. Come vedi la corsa?

“Si tratta di un’edizione apertissima, in cui c’è un favorito che è naturalmente Denzel Treb, che l’anno scorso fece man bassa di tutti i gran premi per due anni ed è tuttora imbattuto. Però non corre da cinque mesi e questo potrebbe rivelarsi un handicap. Ma ci sono altri possibili protagonisti, a cominciare da Dardo Zack o Danger Bi, per proseguire proprio con Dimitri Ferm e l’altro allievo di Baroncini, Denver Gio, che ha vinto le ultime due prove di gruppo III a Bologna e Padova”

Entriamo nel merito delle chance di Dimitri Ferm. Lui è un cavallo veloce al via e potrebbe cercare subito di trovare la testa o, quantomeno, la corda.

“Certo. Bisogna fare partenza e trovare una buona posizione. In testa o di immediato rincalzo. Lui è un soggetto completo, che può essere competitivo in tutti gli schemi, a patto che non resti scoperto all’esterno. Con Dimitri abbiamo vinto l’Etruria e siamo giunti terzi nell’Elwood Medium senza poter praticamente correre nel finale. Lo ritengo quindi in ottima condizione e arriva a questo appuntamento prontissimo. Quindi c’è fiducia, ma bisogna trovare uno schema favorevole”

Passiamo al Cacciari. Salirai in sulky a Due Italia, ma il numero non consente di essere troppo ottimisti…

“E’ vero. Purtroppo abbiamo il numero sette, cioè il peggior numero in prima fila. Due Italia sa partire piuttosto svelta ma ci sono altre partitrici altrettanto sollecite con numeri migliori. L’ideale sarebbe trovare una buona pariglia e poi giocarci qualcosa nel finale. La favorita credo sarà Daytona di Cecco, che è in grande progresso e ha un numero perfetto per scattare in testa. Noi comunque non diamo nulla per scontato e cercheremo di essere competitivi fino in fondo”

Il Gran Premio Giovanardi è in arrivo domenica 15 maggio in occasione della terza edizione di Modena nel Cuore. Scopri di più sul programma completo e come partecipare: modenanelcuore.it

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